Perché una sommelier?
Questi professionisti hanno studiato per affinare naso e bocca al punto da poter riconoscere i diversi aromi e sapori che si celano in complessi e prelibati vini; sono sicuramente in grado di farlo con la canapa!
Ti chiediamo dunque Nicoletta, quali sono le cose che deve imparare un bravo sommelier?
Un bravo sommelier a mio avviso non deve mai perdere di vista quello che lo ha portato ad essere tale cioè la pura passione, cercando di essere sempre obbiettivo nelle varie valutazioni del vino.
Come ti sei avvicinata a quest’arte, qual’è stato il tuo percorso per acquisire queste competenze e come si è evoluta la tua passione?
Sai quando una persona ti colpisce e vorresti approfondire la conoscenza? beh questo é successo a me con il vino, mi piaceva ma il non sapere come capirlo, quello che aveva da dirmi, il non poterlo apprezzare al meglio mi ha portato alla decisione di iscrivermi ad un corso per sommelier. Da subito questo mondo mi ha rapito, si é aperto un mondo affascinante che mi ha coinvolto così tanto che studiare era un piacere ed in breve, corso dopo corso mi sono trovata ad essere diventata una sommelier.
Se si volesse partecipare ai tuoi corsi dove possiamo trovare i tuoi contatti?
Tutto é iniziato dopo una chiacchierata da lí é nata un’idea e così mi é stato proposto di tenere dei corsi di avvicinamento al vino, per me avere la possibilità di trasmettere la mia passione mi ha entusiasmato moltissimo e così é iniziata questa stupenda avventura. Da allora sono passati cinque anni e continuo a tenere questi corsi sempre con tanta passione. Ho cercato di strutturarli in maniera semplice e quanto più possibile divertente per chi fosse interessato può visitare il sito della bottiglieria Sigillo a Monfalcone (GO).
Cos’hai pensato quando ti abbiamo proposto di recensire i nostri fiori?
Quando me lo avete proposto sinceramente l’ho trovata una sfida interessante ed ero curiosa di cimentarmi in una degustazione decisamente diversa da quelle fatte fin’ora.
È stata una sfida, pensi che la cannabis light, se fosse finalmente destinata al consumo umano, troverebbe spazio in ambiente culinario per le sue qualità organolettiche?
Sicuramente, sia a livello gustativo che olfattivo la cannabis light regala un ventaglio ampio e complesso di sensazioni che troverebbero largo spazio nell’utilizzo in cucina.
Ed arriviamo dunque alle nostre 4 varietà, cosa ne pensi dei nostri fiori?
Critical Kush
Decisi sentori di aromi mediterranei con intensi al finocchio selvatico, alle erbe aromatiche come la menta, la salvia, il rosmarino e l’origano con un finale leggermente piccante, legnoso e speziato.
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Dinamed Kush
Si fanno sentire delicati profumi di fiori di campo come la margherita, la camomilla, le note erbacee di fieno vanno ad aprirsi a decise sfumature che ricordano il sottobosco e si fondono a note legnose
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Critical Plus
Spiccate note intense di piccoli fiori come la violette, la lavanda ed il lillà, frutta a bacca rossa, fragoline, mirtilli e lamponi lasciano nel finale spazio ad una aromaticità erbacea di pino e resine chiudendo con note balsamiche, citrine, piacevolmente rinfrescanti.
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Sour Orange
Note avvolgenti fresche, dolci ed intense di fiori di zagara, di agrume maturo come l’arancia ed il bergamotto, sentori spiccati di fiori freschi e d’impatto come la rosa rossa chiudono con l’aromaticità originale della radice di zenzero.
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Ringraziandoti per averci regalato queste incredibili descrizioni vorremmo chiederti l’ultima cosa: ti è piaciuto? lo rifaresti? Avremo presto nuove varietà e saremmo felici di leggere ancora le tue recensioni!
Mi é piaciuto molto cercare di riconoscere in un elemento che non é proprio il mio, sentori e sfumature, curioso e sorprendente poi poterne individuare così tante, certamente un’esperienza da rifare!